Produzione artigianale di campanacci, a Tonara


Il Laboratorio Artigianale Sulis di Carlo Sulis è a oggi una delle aziende artigianali più significative per la produzione di campanacci artigianali nel territorio della Barbagia. Lavoriamo da generazioni materie prime come il ferro, l’ottone e il pellame, realizzando oggetti artigianali nel rispetto delle tecniche più autentiche della tradizione artigiana.


Tutti i metalli vengono lavorati a mano con incudine e martello e con l’uso di una fornace tradizionale, nel rispetto di un patrimonio culturale da conservare e tramandare. 


Siamo orgogliosi così di mostrare, a chi lo desidera, il nostro laboratorio artigiano per poter vedere dal vivo come vengono lavorati i metalli e il cuoio, in un contesto unico e ancora preservato dalla frenesia della vita moderna. 

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Realizzazione di campane in ferro

I nostri campanacci artigianali hanno origine da una lamiera di ferro, materia prima che lavoriamo con affilati cunei e compassi, che viene poi ripartita in tanti riquadri per quanti sono le campane da ricavare. 


Su ognuna delle formelle ottenute si disegnano le forme dei campanacci e, con apposite forbici, si tagliano le lamiere della forma disegnata.

Lavorazione a fuoco e martello dei campanacci

La seconda fase della lavorazione dei nostri campanacci artigianali, consiste nel dare la giusta concavità alle due parti della forma e, per fare ciò, occorre far ricorso al paziente martellamento dell’artigiano sugli stampi, alcuni ricavati sulle superfici superiori dei ceppi di quercia.


A seguito di altre operazioni che prevedono l'impiego di incudini, tenaglie, martelli e carboni accesi, si provvede a congiungere le parti contrapposte del campanaccio.

Cottura e rifinitura dei campanacci

L’ultima fase della lavorazione delle campane è quella della cottura. I diversi campanacci, giustamente dosati nel loro interno con granuli di ottone, vengono disposti ordinatamente nei crogioli sino al loro completo riempimento.


Ricoperti detti contenitori con coperchi in argilla aderenti, vengono, uno per volta, sottoposti alla fonte di calore. Dopo diverse ore consegnate al mantice (su fodde) o ai soffietti elettrici. I crogioli vengono estratti dal fuoco e fatti rotolare sul terreno per il raffreddamento. 


Eseguita detta operazione, i campanacci vengono sottoposti alla fase più delicata: dare loro la “voce”, cioè il suono. Per raggiungere questo risultato è necessario che la cassa di risonanza perda il suono sordo e sgradevole iniziale, per acquisire, dopo tanto battere, limare e ribattere, la miglior musicalità. 

Ti aspettiamo nel nostro laboratorio per farti scoprire le nostre produzioni artigianali

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